Di Massimiliano Padula.
Dopo la “sorpresa” del 26 marzo scorso, Papa Francesco torna ancora in visita alla Sua Università. È successo lo scorso 31 ottobre, in occasione della Giornata di Studio “Educazione, diritti umani, pace. Gli strumenti dell’azione internazionale e il ruolo delle religioni”.
Organizzata dall’Ateneo in collaborazione con la Congregazione per l’Educazione Cattolica e il Pontificio Consiglio per il Dialogo Interreligioso, l’iniziativa si è collocata tra gli eventi preparatori in vista del “Global Compact on education”, il patto educativo globale voluto da Francesco, che verrà sottoscritto in Vaticano il 14 maggio 2020.
La giornata è stata caratterizzata da diversi momenti. È iniziata con la firma di una convenzione tra la Lateranense e l’Università della Pace della Nazioni Unite per poi continuare con un panel a cui hanno partecipato, tra gli altri, il Cardinale Pietro Parolin e l’arcivescovo Vincenzo Zani. Durante questo momento è stato anche proiettato il videomessaggio di Papa Francesco per il lancio del Patto Educativo Globale.
Il pomeriggio, invece, è stato caratterizzato da una tavola rotonda a cui hanno partecipato rappresentanti di diverse confessioni e religioni.
A conclusione di questo momento, è intervenuto il santo Padre che, nel suo discorso, ha insistito sul legame tra educazione e pace. Ha spieagato Francesco:
Educare alla pace richiede di dare sollievo e risposta a coloro che i conflitti e le guerre condannano a morte o costringono ad abbandonare gli affetti, le abitazioni, i Paesi d’origine. Dobbiamo farci carico delle attese e delle angosce di tanti nostri fratelli e sorelle. Non possiamo restare indifferenti, limitandoci a invocare la pace. Tutti, educatori e studenti, siamo chiamati a costruire e proteggere quotidianamente la pace, rivolgendo la nostra preghiera a Dio perché ce ne faccia dono.
Poco prima il Papa aveva visitato la mostra dell’artista Othman Alkuzaiem dal titolo “Calligraphy for Dialogue. Promoting the Culture of Peace through Culture and Art”, promossa e sostenuta dal Pontificio Consiglio per il Dialogo Interreligioso, l’Università della Pace delle Nazioni Unite, l’Unesco e l’Ambasciata del Regno di Arabia Saudita in Roma.
L’esposizione (aperta al pubblico fino al prossimo 22 novembre presso il Foyer dell’Aula Magna dell’Università) è dedicata alla memoria del Cardinale Jean-Louis Tauran, già Presidente del Pontificio Consiglio per il Dialogo Interreligioso, un uomo – ha ribadito il Pontefice nel suo intervento – che “ci ha fatto capire che non basta fermarsi a ciò che ci avvicina, ma è necessario esplorare nuove possibilità perché le diverse tradizioni religiose possano trasmettere, oltre che un messaggio di pace, la pace come messaggio”.