All’Antonianum di Roma, dal 14 al 16 gennaio 2020, una tre giorni accademica in seno al Global Compact on Education.
La Pontificia Università Antonianum, in collaborazione con la Pontificia Facoltà Teologica San Bonaventura Seraphicum, organizza, dal 14 al 16 gennaio 2020, l’evento accademico "Natura e ambiente nel patto educativo: la bellezza fa l’uomo buono", in seno al "Global Compact on Education" promosso da Papa Francesco.
Sulla scia dell’invito del Santo Padre «a dialogare sul modo in cui stiamo costruendo il futuro del pianeta e sulla necessità di investire i talenti di tutti, perché ogni cambiamento ha bisogno di un cammino educativo per far maturare una nuova solidarietà universale e una società più accogliente», l’iniziativa proposta dall’Ateneo francescano mira ad approfondire il significato e il valore dell’educazione sulla spinta delle sollecitazioni provenienti dalla crisi ambientale, per giungere a una riformulazione del progetto educativo alla luce del concetto di ecologia integrale.
Del resto, già all’indomani della pubblicazione della lettera enciclica "Laudato si’" sulla cura della casa comune, la Pontificia Università Antonianum si è sentita chiamata a un crescente impegno sui temi, appunto, dell’ecologia integrale, intesa come armonia tra natura e cultura, interconnessione tra questione ambientale e questione antropologico-sociale e, in definitiva, attenzione al grido dei poveri non meno che al grido della terra. Quell’impegno ha permesso di dare vita, tra le altre cose, al progetto "Verso una rete internazionale per l’ecologia integrale" e di introdurre nell’offerta formativa il "Percorso professionale in ecologia integrale" nonché i corsi di alta formazione "Ecologia integrale: aspetti antropologici e teologici" e "Ecologia integrale: aspetti filosofici, giuridici, manageriali".
Tornando all’iniziativa del 14-16 gennaio, l’urgenza dell’argomento ha stretto l’intera comunità accademica della Pontificia Università Antonianum nello sforzo di coinvolgere nella tre giorni un ventaglio di relatori capace di approcciare il tema da una prospettiva interreligiosa, multiculturale e multidisciplinare: dall’archeologo Francesco d’Errico, medaglia d’argento del CNRS, Centre National de la Recherche Scientifique, al climatologo Frank Raes, fondatore del MAT, Museum of Anthropocene Technology, per citarne alcuni; e ancora, Sergio Talamo, dirigente di Formez PA, Centro Servizi, Assistenza, Studi e Formazione per l’Ammodernamento delle Pubbliche Amministrazioni, e Stefano Cuzzilla, Presidente di Federmanager, Federazione Nazionale Dirigenti e dei Quadri Apicali di Aziende Industriali; rav Joseph Levi, già Rabbino Capo della Comunità Ebraica di Firenze e della Toscana Centro-Orientale, e il card. Cláudio Hummes, Prefetto Emerito della Congregazione per il Clero e Arcivescovo Emerito di San Paolo in Brasile e tanti altri.
Insomma, un bel concerto di voci, perché, come ha significato il Santo Padre nel messaggio per il lancio del Patto Educativo, «mai come ora, c’è bisogno di unire gli sforzi in un’ampia alleanza educativa per formare persone mature, capaci di superare frammentazioni e contrapposizioni e ricostruire il tessuto di relazioni per un’umanità più fraterna».